Dalla disoccupazione al mondo del lavoro

di ANMIC

23 febbraio 2022

Invalidi civili altoatesini raccontano le loro storie

Essere invalidi civili e al contempo disoccupati: ad oggi più di 5.000 invalidi civili altoatesini devono convivere con questa doppia sfida, nonostante la situazione già di per sé sufficientemente complessa a causa della loro malattia o disabilità congenita o acquisita. Per migliorare attivamente la vita delle persone interessate e ridurre il tasso di disoccupazione, in Alto Adige vengono realizzati numerosi progetti ed iniziative con lo scopo di creare nuove prospettive di lavoro attraverso la formazione continua. Un corso di formazione in contabilità e bilancio ha dato prova del successo che questa formula di integrazione lavorativa può assicurare: la maggior parte dei partecipanti – tutti invalidi civili di età diverse – sono rientrati nel mondo del lavoro. A tal proposito, l’organizzatore del corso, l’Associazione Invalidi Civili (ANMIC Alto Adige), riporta piccole grandi storie di successo.

Imparare una professione, intraprendere una specifica carriera e praticare la stessa professione per decine di anni fino alla pensione: per migliaia di invalidi civili altoatesini, questa è purtroppo un’utopia. A causa della loro patologia motoria, psicologica o mentale, l’accesso al mondo del lavoro risulta essere tutt’altro che facile. Talvolta, la condizione clinica di diverse persone non lascia loro altra scelta che quella di cambiare lavoro o di abbandonare del tutto la propria professione, ad esempio, a seguito di un incidente o di una malattia grave. Spesso la sorte sconvolge la vita di persone giovani, ma alle volte possono mancare solo pochi anni alla pensione. In ogni caso, prevalgono dubbi e preoccupazioni: che cosa accadrà dopo?

“Innanzitutto, è importante che i soggetti interessati cerchino aiuto e si facciano riconosce come invalidi civili”, spiega Thomas Aichner, Presidente ANMIC Alto Adige. “In questo modo ricevono – a seconda della valutazione dalla commissione medica – varie prestazioni assistenziali che comprendono, ad esempio, la concessione di ausili gratuiti e la liquidazione di prestazioni finanziarie. Per quanto riguarda gli invalidi civili in cerca di lavoro, invece, risulta particolarmente vantaggiosa l’iscrizione nelle cosiddette “liste delle categorie protette”. Mediante tali liste, le persone vengono assistite dal Centro di mediazione della Provincia e hanno la possibilità di cercare, insieme a un intermediario, un lavoro adatto e compatibile alla propria malattia o disabilità. Per esempio, un invalido civile che per anni ha lavorato come piastrellista e soffre di asma cronica, potrebbe trovare come soluzione un’occupazione nell’amministrazione. Tuttavia, se egli non ha mai lavorato con un computer, usato determinati programmi o registrato pagamenti, anche il collocamento mirato non è privo di limitazioni.”

Anja, un’invalida civile di 50 anni della Val Venosta, si è trovata ad affrontare esattamente questa precaria situazione: “A causa della mia malattia e della sindrome di Asperger, è diventato sempre più difficile svolgere il mio lavoro di insegnante. Soffrivo di attacchi di panico, mi sentivo debole e spossata, ero molto spesso malata e di conseguenza, non ero più in grado di esercitare il mio lavoro abituale. In seguito, per necessità sono stata costretta a lavorare per un contadino come bracciante, ma conclusi quei due mesi di servizio, non sapevo più cosa fare.”

Anche Martin, invalido civile di 30 anni della Bassa Atesina, si è ritrovato nella medesima situazione: “Mi sono diplomato alla scuola media e ho lavorato come pesatore in un magazzino di frutta a Termeno fino a quando non mi sono ammalato. Poiché il mio stato di salute si è aggravato sempre di più, ho dovuto abbandonare questo lavoro. Da allora ho provato diverse volte a contattare altri datori di lavoro e a trovare un nuovo lavoro. Purtroppo, senza alcun successo.”

“Come maggiore rappresentanza degli interessi di invalidi civili e persone disabili dell’Alto Adige, sappiamo che le storie di Anja e Martin non sono purtroppo casi isolati. Migliaia di invalidi civili si svegliano ogni giorno con profonde preoccupazioni, poiché non riescono a trovare un lavoro in linea alle proprie necessità o non possiedono la formazione necessaria”, riferisce Thomas Aichner. “Per questo motivo, poco meno di un anno fa, abbiamo organizzato e tenuto un corso di contabilità durato diversi mesi. Essendo un’organizzazione di volontariato con un budget limitato, non sarebbe stato possibile realizzare questo progetto senza il finanziamento del Fondo Sociale Europeo e della Provincia Autonoma di Bolzano”.

10 invalidi civili provenienti da tutto l’Alto Adige e in cerca di lavoro hanno preso parte al corso di contabilità. Spinti dalla voglia di mettersi in gioco, hanno affrontato 5 mesi di corso con diligenza, impegno e curiosità, apprendendo numerose competenze di contabilità e bilancio. Il corso era suddiviso in 11 moduli e prevedeva una vasta gamma di argomenti – dall’economia al diritto – permettendo ai partecipanti di prepararsi ad affrontare un futuro impiego nel campo amministrativo e contabile. Alle oltre 520 ore di teoria ha fatto seguito uno stage presso un’azienda altoatesina, che ha permesso ai partecipanti di mettere in pratica le competenze apprese.

“Tenuto conto della pandemia di Covid-19 e delle relative linee guida introdotte, non è stato facile trovare uno stage adatto ad ogni partecipante”, ricorda Verena Bonatta, responsabile del progetto e collaboratrice dell’ANMIC Alto Adige. “Ciò nonostante, grazie alla vasta gamma di possibili impieghi, aziende appartenenti a svariati settori hanno aderito all’iniziativa, dichiarandosi soddisfatte dell’ottima formazione dei collaboratori. Tra le aziende che hanno offerto uno stage vi erano imprese locali, così come la pubblica amministrazione e grandi aziende internazionali.”

Una di queste è l’azienda Finstral di Renon. Il produttore leader di finestre ha assunto come nuovo stagista Thomas, 47 anni, invalido civile di Castelrotto. “Durante lo stage Thomas ha lavorato nel reparto Controlling, occupandosi dell’elaborazione di fatture di trasporto”, riferisce Klaus Tappeiner, direttore delle vendite di Finstral SpA. “In seguito, si è liberato un posto nell’area di computo dei prezzi e lo abbiamo assunto nella nostra azienda. Da allora ha svolto il suo incarico in modo preciso, corretto e coscienzioso – siamo molto soddisfatti di lui.”

Oggi, quasi 4 mesi dopo la fine del corso, 8 dei 10 partecipanti hanno trovato un lavoro, facendo così un importante passo verso una vita autonoma. Questo è anche il caso di Lukas da Scena, attualmente impiegato nel settore contabile dell’Istituto per l’edilizia sociale (IPES) di Merano. “Attraverso il corso non solo ho avuto l’opportunità di familiarizzare con concetti di cantabilità, ma anche di imparare la professione di contabile. Ho così deciso di cimentarmi in questa carriera e in seguito mi sono candidato presso l’IPES di Merano. Mi piace molto lavorare come contabile e sono grato di aver trovato il mio posto nel mondo del lavoro”, afferma il 25enne.

Anche Anja e Martin ripensano ad un periodo costruttivo, al quale devono il loro attuale lavoro: “Ora sono molto più calma ed equilibrata, sto recuperando anche in termini di salute”, racconta la signora della Val Venosta. “Il corso è stato una benedizione per me, perché mi ha permesso di realizzare il mio desiderio di cambiamento. Da sola, contando solo sulle mie forze, forse non ci sarei riuscita. Inoltre, sono molto lieta mi sia stato concesso di continuare a lavorare per il Comune di Malles anche dopo lo stage. Prossimamente desidero partecipare al concorso pubblico per poter rimanere a far parte del team del Comune”. Martin, invece, guarda al futuro con trepidazione, perché anche per lui il tanto atteso rientro nella vita professionale è imminente: “Il1° marzo inizierò a lavorare in qualità di contabile addetto alle paghe presso la Federazione Raiffeisen. Non vedo l’ora!”

Matthias Grünfelder, esperto contabile nonché docente del corso di formazione, è anch’egli consapevole che questo reinserimento nel mondo del lavoro dopo un lungo periodo di disoccupazione rappresenta un grande passo non solo per gli iscritti al corso: “Grazie alla professionale dedizione dell’ANMIC Alto Adige, in pochi mesi i partecipanti hanno imparato da zero concetti di contabilità e bilancio. Ora la maggior parte di loro lavora in questo settore. Sono davvero orgoglioso di loro!”

L’ANMIC Alto Adige, oltre ad offrire corsi di formazione, si dedica all’informazione e alla consulenza per invalidi civili e aziende. Rientrano in questo ambito anche aspetti di diritto del lavoro, l’assistenza nella ricerca di personale e di posti di lavoro, la consulenza sulla quota di assunzione obbligatoria e sui benefici fiscali, nonché l’assistenza per l’integrazione di invalidi civili e persone disabili.

 

Immagine: © ANMIC Alto Adige

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